Calvizzano, una città da rifondare: così titolavamo il 18 aprile 2018 dopo aver appreso la notizia dello scioglimento del Consiglio Comunale per camorra. 18 aprile 2021: a distanza di tre anni cosa è cambiato?

 


A nostro avviso tanto, dal punto di vista dell’approccio alla gestione della macchina amministrativa. C’è una maggioranza intenzionata a invertire il trend delle gestioni allegre e clientelari del passato e ad iniziare un percorso di rinascita che conduca il paese fuori dal Medioevo politico e un’opposizione preparata, vigile e costruttiva, mai avuta negli ultimi 30 anni di vita politica amministrativa della “città”. Ma la strada è lunga e irta di ostacoli

Per non dimenticare, riproponiamo l’articolo che pubblicammo il 18 aprile 2018

La doccia fredda è arrivata verso le 15.30 di ieri 17 aprile, circa 7 mesi dopo l’insediamento della Commissione d’accesso, a meno di due mesi dalle amministrative del 10 giugno (saltate, ovviamente). Un comunicato della presidenza del Consiglio dei Ministri annunciava che il Consiglio comunale di Calvizzano è  stato sciolto per ingerenza della criminalità organizzata. Verso le 16.00, appena rimbalzata la notizia al Comune, alcuni consiglieri di maggioranza sono accorsi nella stanza del vicesindaco Lorenzo Grasso. Anche se da tempo tirava aria di scioglimento, lo choc è stato enorme per amministratori e cittadini. Come è stato, come non è stato, oggi ci ritroviamo in Municipio, per la prima volta nella storia della città, Commissari straordinari che dovranno nei 18 mesi del loro mandato (prorogabili di ulteriori 6 mesi) stralavorare per assicurare almeno l’ordinario. E’ una giusta punizione per la nostra città? “Quando si tocca il fondo ci si può solo rialzarsi e questa è l’occasione giusta per farlo”, scrive un commentatore. E la città, al di là di eventuali ingerenze della camorra (aspettiamo le motivazioni dello scioglimento per capire meglio), con questa classe politica allo sbando, per biechi interessi o per ottusa ampollosità (salvando la pace di pochi), il fondo lo aveva toccato: strade tutte rotte, marciapiedi impraticabili, impianti sportivi alla mercé  di teppistelli arroganti, villa comunale costata circa 2milioni di euro, da poco inaugurata e già irriconoscibile, scuole insicure, centro storico che cade a pezzi, commercio allo stremo, serbatoio idrico e centro raccolta pronti da tempo e mai attivati, gente che ha venduto il sorriso, totale mancanza di servizi. Il quadro è veramente nero! La cultura? Quelle poche offerte culturali, provengono dalla Chiesa parrocchiale, dalla scuola e da qualche privato animato da buoni propositi. Allora, in questi due anni che ci separano da nuove elezioni, non rimane altro che rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare per la formazione di una nuova classe dirigente seria, preparata che sappia dare una svolta alla città in tutti i sensi. Via per sempre burattini e camaleonti ai quali interessa solo occupare le poltrone del potere locale e “grazie” ai quali ci ritroviamo addosso l’etichetta di città della camorra, che potrebbe farci vergognare di dire che siamo di Calvizzano. L’ottimista che c’è dentro di noi ci induce a sperare che la possibilità di un domani migliore ci sia ancora. Per questo, come portale di informazione, resteremo sempre vigili fino a che le forze ce lo permetteranno.  

 

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