Calvizzano-Marano, recenti indagini archeologiche lungo il Vallone del Carmine confermano l’esistenza di complessi abitativi di epoca romana. Rinvenuti anche i resti di una cisterna

 

Resti di una cisterna di epoca romana

Prima di dare luogo ai lavori di risanamento idrogeologico del Vallone del Carmine, appaltati dal Comune di Calvizzano, la Soprintendenza Archeologica dell’Area Metropolitana di Napoli ha prescritto l’esecuzione di alcuni saggi stratigrafici, mirati a valutare una eventuale interferenza dell’opera civile su potenziali evidenze antiche. Le indagini archeologiche preliminari sono state affidate alla società Naus di Pozzuoli che, nei giorni tra l’8 e il 20 ottobre 2020, ha effettuato  3 scavi nelle postazioni autorizzate dalla Soprintendenza: i primi due presso la proprietà Morra di località Chiavettieri (oggi località Marzabotto), nota per la presenza di strutture murarie in opera reticolata all’interno dell’attuale masseria; il terzo in proprietà Cecere in via delle Fosse Ardeatine a circa 300 metri a nord-ovest dei primi due saggi, lungo la stessa sponda del vallone, in prossimità dell’affioramento di strutture, in parte visibili, una presenza che ha richiesto la pulizia dell’area fitta di vegetazione per cercare di identificare le evidenze affioranti e la loro estensione in rapporto al Vallone del Carmine.

Relazione scientifica    

Dalla relazione scientifica stilata dalla Naus (ne siamo venuti in possesso) sono emersi particolari interessantissimi, come si evince dalle foto, tra l’altro già individuati nella prima metà del novecento dallo storico locale Raffaele Galiero, tramite ricerca bibliografica e la ricognizione sul territorio.  

“Difficile poter identificare i resti di una cisterna in proprietà Cecere con i riferimenti bibliografici riportati (storici e archeologi Galiero e Chianese, ndr) – è scritto nella relazione – E’ interessante sottolineare il rinvenimento nell’area gravitante intorno alla masseria Chiavettieri di strutture identificate come cisterne legate a complessi abitativi più articolati. Si può suggerire una identificazione della cisterna in proprietà Cecere con la cisterna riportata nel testo di Chianese insieme ai “due vani separati da arco a volta”; quest’ultima struttura è riportata anche dal Galiero, senza citare però la cisterna. Il posizionamento dei due ambienti separati da arco a volta e della cisterna a più di 200 metri a nord-ovest dalla masseria dei Chiavettieri indicato dal Chianese sembra grossomodo coincidente con la distanza tra la masseria e la cisterna rinvenuta.    

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