Riceviamo
e pubblichiamo
Io P. P., nato a
Calvizzano e residente a Marano, il
giorno 21/ 10 faccio il tampone a mie spese e risulto positivo, senza avere nè febbre nè sintomi, ma solo
un po’ di tosse. Facendo il mio dovere di buon cittadino, avviso il mio medico
curante. Per telefono mi prescrive le medicine previste dal protocollo, inoltre
mi chiede quanti ne siamo in casa e di restare in quarantena: ci pensa lui ad avvisare
l' ASL. Sono trascorsi 6 giorni e non si è degnato di fare una telefonata per informarsi
sulle mie condizioni di salute. Nulla. Lo chiamo per chiedergli spiegazioni e
mi sento rispondere che lui, una volta avvisata l'ASL, ha fatto tutto il suo
dovere. Non mi sembra giusto che, con un nucleo familiare di 5 persone, non sappiamo cosa fare e come muoverci, oppure
a chi rivolgerci per sapere dall’ l'ASL se dopo la quarantena dovrò fare di
nuovo il tampone a mie spese, oppure vengono loro a casa. E’ una vergogna:
nelle mie condizioni c'è tanta gente che non sa di che “morte morire”.