“Jo so’ pazzo: non voto chi ha contribuito al declino di Calvizzano”



Ripubblichiamo la lettera che Gabriele Granato di Potere al Popolo inviò al nostro portale agli inizi del 2020: è di estrema attualità

Scrivo queste righe come prosecuzione del coinvolgente dibattito scaturito dalle mie riflessioni pubblicate su questo stesso portale lunedì scorso così magari da alimentare ulteriormente il dibattito e restituire una visione d'insieme la più completa possibile. Prima di procedere però è necessario fare una brevissima premessa fondamentale per chi magari legge e non conosce la mia storia politica o non conosce me personalmente. Sono un giovane di Calvizzano che da anni prova ad impegnarsi per il bene del suo territorio. Da due anni faccio parte del progetto di Potere al Popolo, di cui sono solo un'espressione motivo per il quale sarebbe un "errore" considerarmi come un singolo anche perché involontariamente si farebbe torto ai tanti e tante che ogni giorno dedicano il loro tempo assieme a me al fare politica sul nostro territorio. Come attivista reputo straordinariamente positiva l'idea di aver messo su un corso di formazione politica ed amministrativa a Calvizzano perché banalmente credo che chiunque abbia la pretesa di amministrare un territorio debba sapere cosa vuol dire. Alla luce di questa mia idea non posso che essere deluso a livello personale per non aver avuto la possibilità di prenderne parte ma purtroppo pago sulla mia pelle lo scotto di un'atavica mancanza di lavoro qui al sud, cosa che mi ha costretto a emigrare fuori regione per qualche tempo. Ma come dicevo sarebbe un errore considerarmi come un singolo e si farebbe un torto ai giovani e alle giovani di Potere al Popolo che invece hanno preso parte al corso proprio perché ritenuto da tutte e tutti noi importante e costruttivo. Le stesse e gli stessi giovani che hanno appoggiato anche altre iniziative popolari per la riappropriazione delle aree verdi che ultimamente hanno avuto luogo a Calvizzano a dimostrazione del fatto che al di là del fatto che siano iniziative più o meno istituzionali ad essere valutata è sempre la genuinità delle iniziative proposte. Sono altrettanto convinto che per superare un problema non sia sufficiente individuarlo ma sia necessario sperimentare ed agire per dare risposte pratiche ed immediate. Anche perché solo chi non fa non sbaglia. E credo che proprio in questa direzione vadano forme più dirette di attivismo come petizioni e manifestazioni e forme meno dirette ma in potenza altrettanto partecipative ed importanti come può essere la rappresentanza politica. Del resto proprio con il Comitato Stop Antenne - di cui ero attivista - proponemmo l'istituzione di una commissione comunale ufficialmente riconosciuta che potesse tutelare l'ambiente e la salute dei calvizzanesi ed io in prima persona mi assunsi l'onore e l'onere di presiedere (a titolo totalmente gratuito!) la commissione stessa. Ed anche come Potere al Popolo su tutto il territorio nazionale non escludiamo a priori la possibilità di candidature. Quando parlo di cambiare le regole del gioco però intendo proprio questo: tornare ad intendere la politica come lo strumento più adatto per rispondere ai bisogni delle persone così da rendere le vite di tutte e tutti migliori. E credo che questo tipo di Politica la si possa fare solo se sostenuti e supportati dalla gente. Alla delega e alla rassegnazione bisogna sostituire l'attivismo e la speranza. Bisogna favorire la partecipazione popolare, utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione (di lotta e di governo) per recepire le istanze delle persone e provare a rispondere a questi bisogni. Sono del resto d'accordo che per quanto belle non saranno le parole ma i fatti a cambiare qualcosa. Cominciamo, quindi, con il confronto schietto e diretto su idee e progetti, sulle pratiche e sulla visione generale che abbiamo della società e quindi del nostro territorio. Coinvolgiamo quanti e quante siano interessati ad essere parte attiva di questa nuova era per il nostro territorio tenendo alla lontana chiunque in questi anni abbia contribuito in vario modo al declino di Calvizzano. E proviamo a far sì che questo agire politico diventi pratica diffusa e condivisa cosicché chiunque voglia fare politica qui a Calvizzano si debba esprimere su quelli che sono i temi di interesse collettivo, illustrando le proprie idee di territorio e sviluppo senza limitarsi ad un elenco di buoni propositi che nascono e muoiono con la campagna elettorale. Perché noi uniti e unite siamo tutto ed abbiamo la forza per cambiare il corso della storia e - in questo caso - del nostro paese!

Gabriele Granato



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