Trasporti Marano-Calvizzano-Mugnano-Villaricca, appello al prossimo sindaco di Marano: va recuperato il progetto “Micrometrò”, il tram leggero “strappato” alla città
L’ultima volta che a Marano si è parlato del progetto
“Micrometrò”, il tram leggero che avrebbe dovuto collegare la circumvallazione
esterna, in territorio di Villaricca, con la stazione del metrò collinare di
Piscinola, attraversando Mugnano, Calvizzano e Marano, fu nel corso di un
convegno intitolato “Connessioni
metropolitane, strade e lenee su ferro” che
si svolse il 24 novembre 2011 (all’epoca era sindaco Mario Cavallo) a Palazzo
Merolla, organizzato dai giovani socialisti e dall’associazione Agorà,
presieduta da Franco De Magistris. Sembrava tutto fatto. Bisognava solo bandire
la gara d’appalto, poiché l’opera era stata già finanziata ed era stato anche
redatto il progetto definitivo dalla RTI
Progin-Sintra, che aveva vinto una regolare gara d’appalto europea per un
importo di 371mila 769, 00 euro (base d’asta 464mila811,20 euro), per la sola
progettazione, nel settembre 2005. Ma poi tutto si fermò, fino alla scomparsa. La
conferma avvenne nel corso del convegno dall’ex sindaco socialista di Napoli,
Nello Polese, all’epoca presidente dell’EAV (Ente Autonomo Volturno), l’holding di
proprietà della Regione, che detiene la proprietà di Metro Campania nord-est,
della Circumvesuviana e della Sepsa.
“Prima di venire
qui – esordì Nello Polese – mi sono
documentato, studiando le carte. Il tram veloce non c’è più. C’è stato un
progetto finanziato con 28milioni di
euro, poi, in seguito ad alcune conferenze di servizi, i costi sono
lievitati a circa 40milioni di euro, per questioni di reperti archeologici
rinvenuti sul tracciato, dopodichè è
stato cassato dai programmi di sviluppo delle Regione Campania”.
I soldi furono dirottati sul prolungamento della
“linea 1” da Piazza Dante a piazza Bovio, mentre nessuno degli esponenti
politici locali fece una protesta, un’azione legale, una rimostranza. Così si
perse l’ultima possibilità di decongestionare la nostra area, ma soprattutto di
ridare a Marano quello che, in passato, aveva già avuto, vale a dire due
stazioni della vecchia Alifana.
“La vecchia
amministrazione regionale e il Comune di Napoli, amministrato all’epoca dalla
Iervolino – aggiunse Polese – hanno
voluto le stazioni dell’arte, costate mediamente 80 milioni di euro l’una,
contro la media nazionale che è di 40milioni. Se fosse stato seguito un
criterio diverso si sarebbero risparmiati circa 500milioni di euro, così i 40
per il tram leggero sarebbero stati una bazzecola. Ora la cosa è ancora
possibile ed è giusto che si riparta dalla politica. Quello che possiamo fare è
dare una mano per fare un aggiornamento progettuale e una nuova valutazione
economica del rapporto benefici-costi, quindi avere a disposizione dei dati sui
quali cominciare a ragionare e da consegnare alla Provincia (oggi, Città
Metropolitana, NdR). Dopodiché si fa un bando in project financing, dove il
privato mette a disposizione i capitali per la realizzazione dell’opera, il cui
ristoro avviene attraverso gli introiti dei biglietti. Dovendo però i
biglietti, per una questione sociale, avere un costo contenuto, è giusto che il
pubblico contribuisca per finanziare una parte dell’opera. Così si fa in tutto
il mondo, non vedo perché non dovrebbe farsi anche da noi. Adesso bisogna
lavorare per far inserire il tram leggero, visto che l’opera è stata abolita
dal decimo piano regionale dei trasporti, nel prossimo piano”.
Nonostante
tutto, l’opera non è stata mai inserita nei piani regionali che si sono
susseguiti negli anni, perché la politica maranese è stata completamente assente. Riuscirà il prossimo
sindaco a raggiungere l’obiettivo? Staremo a vedere.
La
storia del Micrometrò: dall’accordo di programma alla perdita dei finanziamenti
L’operazione
Micrometrò prese corpo nel 2001 (all’epoca governava Bertini) con l’Accordo di
programma siglato tra i Comuni interessati al progetto e la Regione. Nel 2005,
ultimo anno di sindacatura Bertini, iniziata nel 1993, la RTI (raggruppamento
temporaneo d’imprese) Progin-Sintra vinse la gara d’appalto per la redazione
del progetto definitivo dell’opera pubblica per un importo di
371mila769 euro. Il progetto, che ricalcava nelle linee generali quello preliminare, redatto nel 2002 dall’ufficio tecnico maranese, venne
consegnato ai Comuni nel 2006. Nel 2008, epoca Perrotta, venne finanziata
l’opera per 28 milioni di euro. Finanziamento che sfumò dopo qualche anno,
poiché i soldi vennero dirottati sul prolungamento della linea 1 tratta Piazza
Dante- Piazza Bovio, senza che i rappresentanti istituzionali dell’area
giuglianese all’ex Provincia e alla Regione e gli stessi amministratori locali
mossero un dito per evitare che l’investimento fosse dirottato verso altri
lidi