Calvizzano, concorso di poesie Memorial Pasquale Di Maria: i “furbetti” non mancano mai


Esclusa la poesia “Solitudine” per insufficienza di dati dell’autrice. Ma la poetessa Martina Borrelli esiste davvero? La lirica è stata comunque votata e valutata

Solitudine
Quadro associato


Ingoio la vita da una pisside di ferro.
Sgombra di particole
che come sonniferi
blandivano le mie fantasie
di roghi punitori.
Non è acqua
né vino scadente
quel che bevo
seduto dietro una quinta.
Solo
sedimenti di antichi umori
intrisi di sudore, orgasmi, lacrime.
Non leverò il calice
con ombre di stracci
fuori dal coro.
Oggi è nel mio tempo
la solitudine.
Non una nenia
tra una canzone e un inno.

È in me.
Con me.
Su me.
In rimembranze di amori
stretti in vestiti
dalle lampo veloci.
Oppure
prigionieri di pesanti armature.
Ingoio a piccoli sorsi
quel che non volevo.
Dal rancio
che giudici privi di toghe
appoggiavano sul mio desco.
Non girerò la testa
per scoprire chi entra.
Non aspetto nessuno.
Nemmeno il sensale
che tenterà di rimettermi
sul mercato
a prezzo scontato.

Martina Borrelli

Voto: 6

Valutazione: poca attinenza con l’immagine. Versicoli e frammenti esprimono la disperazione di un’anima che si scrolla di dosso il peso della religione, ma risultano sintatticamente sospesi e poco perspicui.


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