Storia
di una lunga telenovela iniziata 12 anni fa. Intanto, oggi pomeriggio, ore
14.00, gli studenti sfileranno in corteo per chiedere garanzie sul futuro della
sede di via Falcone
Area dove dovrebbe sorgere il nuovo Istituto superiore, confinante con via Sconditi, Centro Aktis e via Baracca |
La storia del famigerato Istituto di scuola
superiore da realizzare ex novo tra Marano e Calvizzano iniziò a novembre 2004, quando l’opera
pubblica fu finanziata dalla Provincia. Con un manifesto diffuso in città, Corrado Gabriele, all’epoca assessore
provinciale, e Biagio Iacolare, in
quel periodo già consigliere provinciale, annunciarono alla città che il
Consiglio provinciale di Napoli, dietro loro interessamento, aveva stanziato 6 milioni e mezzo di euro per la
realizzazione della nuova sede del Liceo scientifico Segrè. Politici, cittadini
e, soprattutto, studenti e professori, accolsero con grande entusiasmo la
notizia. Fu individuata anche la zona dove realizzarlo: un ampio appezzamento
di terreno ubicato tra via Sconditi (accanto al Centro Aktis) e via Baracca ai
confini con Calvizzano.
“Non è colpa mia – rispose Iacolare al cronista del giornale l’attesa che, nel
2008, gli chiese quali fossero i motivi dei gravi ritardi – La mia parte l’ho
fatta fino in fondo: sono stati gli amministratori comunali che si sono
succeduti in questi anni a non aver fatto il loro dovere. I tecnici della
Provincia hanno sollecitato continuamente il Comune di Marano a svolgere la
parte di loro competenza, ma non hanno avuto mai risposta”.
Bisognava, infatti, approvare in Consiglio comunale
una variante urbanistica, un atto propedeutico di estrema importanza che fu
prodotto durante gli ultimi anni di amministrazione Perrotta.
“Da quando mi è stato affidato il duplice compito di
progettista e direttore dei lavori del costruendo Istituto superiore – affermò nel
2012 l’ingegnere Antonio Abbate, in quel periodo dipendente part time, ma a
tempo indeterminato della Provincia (settore Urbanistica), con la qualifica di
funzionario amministrativo – subito mi sono attivato per accelerare l’iter
burocratico. Il progetto preliminare è stato già varato; adesso, insieme ad
altri due valenti architetti, stiamo completando la redazione del progetto
definitivo che dovrebbe essere approvato in giunta entro fine anno. Dopodichè,
se si decidesse di procedere con un appalto integrato (in questo caso alla
ditta vincitrice compete anche il compito di redigere il progetto esecutivo
cantierabile), la procedura sarà più spedita, per cui la gara potrebbe partire
nei primi mesi dell’anno, altrimenti, al più tardi, si arriverà a primavera
2013. Nel contempo è stata pure attivata la procedura espropriativa”.
Insomma, il professionista fece intendere che, dopo
otto anni di ritardi, forse era giunta la volta buona per arrivare spediti in
dirittura d’arrivo.
“Io – aggiunse Abbate – oltre ad espletare gli incarichi tecnici,
abito a Marano, ma sono calvizzanese di origini, essendo nato a pochi passi dal
costruendo istituto, per cui, al di là dell’impegno professionale, sono motivato
da ragioni geografiche e di cuore, quindi nessuno più di me è interessato
affinché la scuola venga al più presto completata. Insieme all’ingegnere
Gaudino, responsabile unico del procedimento – precisò - abbiamo inviato una
lettera al Commissario straordinario (il prefetto Gabriella Tramonti, chiamata
a governare Marano in seguito alle dimissioni del sindaco Mario Cavallo, ndr)
innanzitutto per informarla sulla procedura che sta andando avanti speditamente,
ma anche per farla attivare a realizzare una nuova strada, che è fondamentale ai fini del raggiungimento dell'obiettivo e per
evitare gravi problemi al traffico cittadino, poiché sia via Sconditi che via
Baracca, attuali vie d’accesso, sono due stradine strettissime e percorribili
solo a senso unico. Va costruita una nuova strada, parallela a via Lazio, che
andrebbe a collegare via Baracca con via Sconditi, dividendo il futuro parco
urbano dalla nuova scuola”.
Il parco Urbano, opera prevista nell’ambito del
programma Più Europa, non è stato più realizzato. Nel frattempo è subentrata
l’amministrazione Liccardo, ma per due anni non si è parlato più del nuovo
liceo. Poi il 2 novembre 2015, attraverso il sito istituzionale, è stato
diramato un comunicato stampa nel quale si informava la popolazione che Marano
era stata accreditata per un considerevole finanziamento di 10milioni300mila euro, stanziati dalla
Città Metropolitana, per il nuovo edificio scolastico. Nonostante tutto, c’è
chi è disposto a scommettere che questa nuova opera non si farà mai, poiché verrebbero
compromessi diversi interessi.
Insomma, nonostante tutti i ritardi si era giunti
quasi in dirittura d’arrivo: era imminente la pubblicazione della gara
d’appalto, poi all’improvviso di nuovo il buio.
Altrove, in dodici anni, vengono costruite
metropolitane e ferrovie, mentre a Marano si è solo restati a guardare. A
Villaricca e Mugnano, in quattro anni, hanno completato tutto l’iter e hanno
pure realizzato, rispettivamente, due istituti superiori già funzionanti da un
bel po’.
Fanno bene, a nostro avviso, gli studenti a
manifestare il loro disappunto.