Cessione in proprietà case in cooperative, Sequino: se le cifre in ballo sono quelle di cui si sente parlare sarà un flop

A Villaricca, a 6 anni di distanza dall'approvazione del provvedimento della trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà, una sola persona ha presentato istanza di adesione 


Dopo aver approfondito la questione trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, spulciando attentamente atti e regolamenti, il consigliere di minoranza, Biagio Sequino, interviene per dire la sua opinione.

“Premesso – dice – di essere favorevole all’applicazione di questo principio previsto dalla legge, perché consente ai cittadini che hanno comprato casa  con tale clausola di poterla sanare in qualsiasi momento, diventando pieni proprietari dei loro immobili. Penso che l’amministrazione avrebbe potuto fare di più per incentivarne l’adesione”.

Cosa suggerisce?

“Prima dei suggerimenti, vorrei aggiungere un particolare”.

Dica…

“Dalle nostre parti, prima di Calvizzano, l’unico Comune che ha deliberato la trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà è stato Villaricca nel 2009. Si è rivelato un flop, poiché vi ha aderito una sola persona che, per sanare la sua singola posizione, ha sborsato intorno ai 4mila euro.
A maggior ragione, dunque, potrebbe rivelarsi un fallimento anche da noi, visto che si parla di cifre superiori ai 10mila euro”.

Ma in consiglio comunale, alcuni consiglieri di maggioranza hanno fatto riferimento a cifre che si aggirerebbero mediamente intorno ai 4mila euro

“C’ero pure io in quella seduta, ma, da quello che mi risulta, non mi pare sia così”.

Passiamo ai suggerimenti.

“Partiamo dal bonus.  All’art. 14 del regolamento sulla trasformazione è scritto testualmente: coloro che verseranno il corrispettivo in un’unica soluzione, entro e non oltre il 31 dicembre 2015, avranno diritto a uno sconto del 9%. Per ottenere tale agevolazione, la domanda dovrà pervenire entro e non oltre l’11 dicembre 2015. Si tratta di una percentuale  irrisoria: a mio avviso ci si poteva spingere ben oltre, arrivando anche a una riduzione del 15-20% sulla somma da versare,  visto che la durata del vincolo è ancora lunga. Il Comune, infatti, diventerebbe proprietario della case in diritto di superficie tra circa 70 anni, a meno che non vi sia un rinnovamento della concessione delle aree per altri 99 anni, come previsto dalla legge. In secondo luogo, si poteva concedere senza alcun problema una rateizzazione di 5 anni senza interessi. Dulcis in fundo, trattandosi di alienazione di beni comunali, l’atto di convenzione, a mio avviso, può essere benissimo rogato dal segretario comunale, così si andrebbero perlomeno a eliminate le spese per la parcella del notaio”.  

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