Case in cooperative zona peep, al via anche la procedura rimozione vincoli



Riunione con amministratori e rappresentanti delle cooperative


Contestualmente alla procedura per la trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà è partita anche l’iniziativa rimozione vincoli dagli alloggi costruiti in cooperative nella zona Peep (piani per l’edilizia economica e popolare). Tutti i cittadini interessati sono liberi di decidere se aderire a entrambe le procedure, a una delle due, o lasciare le cose inalterate. Insomma, ognuno fa quello che gli pare. E’ quanto emerso dalla riunione di venerdì 6 novembre, tenutasi nella stanza del  sindaco Salatiello, alla quale hanno partecipato gli amministratori e i rappresentanti delle cooperative: Regione Campania 265, Parco delle Mimose, Pineta 75, Sole 75, La Nostra Casa. C’era anche l’ing. Lorenzo Tammaro, capo dell’Ufficio tecnico comunale, che ha fornito chiarimenti tecnici e burocratici. In sostanza, è stato un ottimo esempio di democrazia partecipata.
Ma cosa accade una volta  eliminati i cosiddetti “vincoli convenzionali di inalienabilità”? Che l’alloggio potrà essere liberamente venduto o affittato a chiunque, senza richiedere al Comune la determinazione del prezzo massimo di vendita o di locazione dell’immobile, come prevede la legge. Praticamente chi è proprietario di un appartamento  ed è intenzionato  a venderlo a 200mila euro, tanto per fare un esempio, mentre il prezzo massimo imposto per la cessione è di 110mila euro, lo può fare  solo estinguendo il vincolo. A Calvizzano, dal mese di ottobre, tutto questo è possibile in virtù della delibera consiliare 32 del 9-10-2015. E non è una cosa di poco conto, poiché si tratta di un provvedimento di grande rilevanza economico-sociale. Ma quali sono i costi di estinzione?
Va moltiplicato l’importo da corrispondere per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per il rapporto tra gli anni residui di scadenza della convenzione e la durata della convenzione stessa.
Ipotizziamo un corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie pari a 4mila euro65 anni residui su una convenzione di 99 anni (datata 1981).   4000 x 65:99=2626 euro.
Una precisazione. E’ il Comune a concedere questa opportunità dello svincolo, agevolando così il trasferimento dei diritti immobiliari per rendere del tutto libera la commerciabilità degli alloggi Peep. Si tratta di appartamenti costruiti su aree che il Comune ha concesso in diritto di superficie o ha ceduto in diritto di proprietà (a Calvizzano ci sono anche alcune cooperative che hanno costruito gli alloggi con diritto di proprietà). 

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I valori venali delle aree possono essere abbattuti del 50%

La sentenza 170 del 2 aprile 2014 della Corte dei Conti Sezione Regione Lombardia (scovata dal super attivo cittadino Antonio Castaldo del Parco delle Mimose) apre degli scenari diversi anche dalle nostre parti, poiché potrebbe far cambiare idea anche a coloro che non ne vogliono proprio sentir parlare di trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà. Se venisse applicata anche a Calvizzano, così come è stato fatto a Paderno Dugnano, il Comune in provincia di Milano che ha interpellato la giustizia amministrativa, si abbasserebbero di un ulteriore 25%  i costi da pagare al Comune.
Passiamo direttamente ai calcoli. Prendiamo ad esempio la cooperativa “La Pineta 75”.
Il valore venale dell’area (stabilito dall’Agenzia delle Entrate) è di umilionequattrocentoventicinquemila euro. Abbattendolo del 50% diventa 712.500 euro
Per il calcolo del corrispettivo di trasformazione, si assume il 60% del valore venale abbattuto del 50%, cioè
712.500 euro x 60/100= 427.500 euro
A questa cifra vanno sottratte le spese di urbanizzazione e di concessione edilizia, rivalutate dal 24 novembre 1981 (data di rilascio della concessione per la esecuzione delle opere) al 2015.
Le spese di urbanizzazione e di concessione pagate all’epoca ammontano a 56milioni di vecchie lire (28mila921 euro) che rivalutate diventerebbero circa 130mila euro.
427.500euro – 130.00euro = 297.500 euro, cioè circa 297 euro a millesimo.
Il corrispettivo da pagare per chi detiene 15millesimi, per fare un esempio, ammonterebbe, se abbiamo fatto bene i calcoli, a circa 4455 euro.
Se il Comune applicasse anche un bonus del 30% (cosa possibile se c’è la volontà politica) la cifra si ridurrebbe a circa 3.100 euro. Praticamente, l'ipotetico signore dei 15millesimi, versando circa 5mila euro nelle casse del Comune, diventerebbe proprietario al cento per cento della sua abitazione e la potrebbe vendere liberamente senza alcun vincolo. Con una dilazione in 60 rate mensili senza interessi, la cosa diventerebbe ancora più interessante.    


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