Mugnano, Comitato Stop Antenne chiede l’istituzione di una commissione consultiva. Calvizzano, la commissione Tutela ambientale è operativa da diversi mesi, ma sembra sia già “fallita”

Commissione Tutela ambientale quasi al completo: manca un solo componente
Qui Mugnano. Il Comitato Stop Antenne di Mugnano, in seguito al proliferare dei ripetitori telefonici sul territorio, per tutelare la salute di tutti i cittadini, si sta battendo  per l’istituzione di una commissione consultiva, composta da rappresentati dell’amministrazione e dai cittadini, all’interno della quale discutere e programmare: -un monitoraggio continuo di tutte le "zone critiche" del paese; - l’istituzione di un catasto antenne; -un incontro con i gestori per valutare un riassetto della posizione delle antenne; -un organo di informazione e formazione sull’elettrosmog; -un progetto per interramento degli elettrodotti. Adesso, aspettano risposte concrete dalla nuova amministrazione.

Qui Calvizzano. Il Comitato Stop Antenne, dopo essersi battuto per l’istituzione di una Commissione Tutela ambientale, composta sia da componenti della maggioranza che dell’opposizione e della società civile, dopo essere risuscito nell’intento, pare si sia fermato. Eppure nell’ultima riunione di luglio scorso si parlò  del Piano di localizzazione delle antenne e delle centraline di controllo dell’inquinamento elettromagnetico da disporre sull’intero territorio. Alcuni membri si impegnarono a contattare altre aziende disposte a offrire un rapporto qualità prezzo migliore di quello praticato dalla Polab (società con sede a Pisa, specializzata nella redazione di piani di distribuzione delle antenne), mentre il presidente, Gabriele Granato, si assunse l’incarico di interpellare nel più breve tempo possibile un consulente legale nel settore ambientale (pagato dal Comune) a cui affidare lo studio degli atti relativi all’ampliamento delle attività di gestione dell’impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sito in viale della Resistenza. Sono trascorsi più di due mesi e del consulente ancora non v’è traccia.  




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