Come “campa” il Comune di Calvizzano

Analizzando la relazione previsionale e programmatica allegata allo schema di bilancio di previsione 2015, abbiamo estrapolato le cifre più significative dei vari capitoli delle entrate per far comprendere anche a coloro che masticano poco di conti e di bilanci come si regge economicamente un Comune, nel caso specifico quello di Calvizzano.
La principale entrata del nostro ente è costituita dai soldi che gli vengono trasferiti dallo Stato: per il 2015, la cifra ammonta 1.295.606,57 euro. Denaro che viene prelevato dal Fondo di Solidarietà, il salvadanaio dal quale lo Stato attinge i soldi da elargire ai Comuni sotto la voce trasferimenti erariali. Fondo che viene alimentato da una parte dell’Imu incassata dagli stessi Comuni. Con questi soldi non ce la si fa neanche a sostenere la spesa per il personale, visto che i dipendenti del nostro Comune, nel 2015, stando alle previsioni, costano 1.374.738,41 euro.

Tari (tassa rifiuti). La previsione di gettito è quantificata in 1.970.000 euro. Tale cifra entra nelle casse del Comune solo se tutti i contribuenti fanno il loro dovere, recandosi in esattoria, alle poste o in banca a pagare le bollette dell’immondizia. Con questi soldi il Comune non può programmare alcuna spesa extra, poiché servono a pagare la ditta che raccoglie i rifiuti e cura lo spazzamento delle strade, le varie ditte che smaltiscono l’umido, la Sapna per i costi di smaltimento in discarica, le imprese che raccolgono e smaltiscono i rifiuti speciali e pericolosi rinvenuti sulle strade cittadine,  eccetera. Siccome c’è ancora una elevata sacca di evasori, il Comune incassa mediamente il 25% in meno del gettito previsto, per cui la parte non incassata diventa residuo attivo e va ad aggiungersi agli altri crediti vantati dal Comune.

Acqua. Anche con i soldi incassati attraverso le bollette dell’acqua non è possibile programmare alcuna spesa extra poiché servono unicamente a pagare Acqua Campania (ente fornitore del prezioso liquido) e Idro-tech, la ditta che gestisce il servizio idrico in città. I costi previsti per il 2015 ammontano a 881mila250euro. Anche per questa posta il Comune ci rimette ogni anno mediamente circa 250mila euro poiché gli evasori sono in numero maggiore di quelli che non pagano la spazzatura.

TASI. Dalla nuova tassa sugli immobili, che, da quanto annunciato dal premier Renzi dovrebbe scomparire nel 2016, è previsto un gettito di 424mila euro.

IMU (Imposta Municipale Propria). Si applica alle prime case di lusso, alle seconde case e ai terreni agricoli. Il gettito previsto per il 2015 è pari a 1.250.000 euro.
Addizionale Irpef. Previsione di gettito quantificata in 640mila euro.

TOSAP (Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche). Gettito previsto, in via prudenziale, 200mila euro in quanto, a seguito di censimento di passi carrabili esistenti sul territorio comunale, sono stati acquisiti i dati necessari per assoggettare a tassazione oltre 400 passi carrabili, con efficacia retroattiva a valere dall’anno d’imposta per il 2010, per un recupero riferito al quinquennio 2010-2014 verosimilmente quantificato in 150mila euro a cui vanno aggiunti circa 30mila euro di competenza di quest’anno per la medesima fattispecie e i 20mila euro che si prevede di riscuotere entro il 31 dicembre sia per il mercato settimanale che da parte delle attività commerciali locali.  

ICP (Imposta comunale sulla pubblicità). Previsione di gettito 24.625 euro


I soldi incassati dal recupero evasione, dai permessi a costruire (le cosiddette licenze edilizie), dal condono edilizio, dalla trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, eccetera sono considerate entrate non ripetitive. Per il loro carattere di variabilità non presentano alcuna garanzia che si ripetano nella stessa misura negli esercizi successivi, per cui vale il principio contabile che le risorse variabili devono essere finalizzate a spese d’investimento (opere pubbliche, eccetera) oppure a spese correnti di carattere straordinario.   

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