Amianto: al via il censimento obbligatorio di edifici pubblici e immobili a rischio

Amianto lungo via Alveo Camaldoli
Via libera al censimento degli immobili nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile. Lo ha stabilito il Primo cittadino Salatiello con ordinanza sindacale 2231 del 16 luglio 2015, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio comunale del 26 febbraio 2014. Il censimento ha carattere obbligatorio e vincolante per gli edifici pubblici, i locali aperti al pubblico e di utilizzazione collettiva e per blocchi di appartamenti (condomini). E’ indispensabile affinché in conformità al comma 1 dell’art. 12 della legge 257/92, le Asl effettuino analisi dei rivestimenti degli edifici, avvalendosi anche del personale degli uffici tecnici erariali e degli uffici tecnici dei Comuni. Nell’ordinanza sono stabiliti anche i criteri per effettuare il censimento: a tal proposito i cittadini possono utilizzare appositi modelli disponibili presso il Comune o scaricabili dal sito istituzionale che vanno consegnati all’Ufficio tecnico entro il termine perentorio di 120 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza. Il Comune provvederà a trasmettere all’ufficio prevenzione dell’Asl Napoli 2 nord tutte le schede pervenute sia per la valutazione del rischio sia per il prosieguo dell’iter di competenza. Hanno comunque l’obbligo di ottemperare all’ordinanza anche coloro i quali siano stati oggetto di precedenti provvedimenti relativi al rischio amianto. Per l’inosservanza all’obbligo di informazione prevista dall’ordinanza sindacale (e non ordinanza Dirigenziale come è stato erroneamente scritto nel provvedimento) è prevista una sanzione amministrativa variabile da 2.582  a 5.164,57 euro.
Contro l’ordinanza è ammesso ricorso al Tar entro 60 giorni dalla data di pubblicazione ed entro 120 giorni il ricorso straordinario al Capo dello Stato.
L’ordinanza nasce sulla base dell’urgente necessità di tenere sotto osservazione costante ogni fonte d’inquinamento (con la speranza che lo si faccia anche per altre), affinché tutti i siti contenenti amianto siano bonificati o messi in sicurezza. Infatti nella valutazione del rischio fatta da un tecnico interpellato dai proprietari degli immobili censiti, bisogna specificare lo stato del manufatto contenente amianto cioè se integro e non suscettibile di danneggiamento; se integro ma suscettibile di danneggiamento; se danneggiato per cui assoggettato ad horas a procedura di bonifica, mediante rimozione, incapsulamento o confinamento nel rispetto delle norme vigenti.
Il sindaco, dunque, ha mantenuto la promessa fatta a febbraio 2014, quando in Consiglio comunale disse che, per una maggiore protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini, bisognava procedere, così come aveva già fatto il Comune di Acerra, a un’azione di monitoraggio e di bonifica anche per evitare lo sversamento illegale e l’abbandono in modo indiscriminato dell’amianto lungo le strade cittadine, la cui rimozione era costata al Comune fior di quattrini.    

     

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