Sono più di venticinque anni che i cittadini, loro malgrado, debbano
assistere passivamente all’indegno spettacolo che si presenta ai loro occhi,
quando si trovano ad attraversare via Alcide De Gasperi (la strada attigua
all’elementare Diaz) a causa di alcune transenne, impiantate a suo tempo e
ormai fradici, che avrebbero lo scopo di proteggere i passanti da potenziali
rischi di crollo delle mura di un palazzo fatiscente. Per non parlare dei
disagi, in tutti i sensi, a cui sono sottoposti gli abitanti della zona. Le
transenne, infatti, oltre a essere antiestetiche, ostacolano la viabilità e la
sosta. Insomma, se i proprietari non sono riusciti a trovare un accordo per
ristrutturare il palazzo, la politica, in tutti questi anni, cosa ha fatto? E’
stata solo a guardare? E’ mai possibile che a nessun sindaco o amministratore,
in tanti anni, è mai venuta l’idea di prendere di petto la questione per
risolverla definitivamente?
“E’ questione di poco tempo – affermò nel 2010 Antonio Ferrillo, all’epoca
assessore alla Viabilità – e quelle transenne spariranno: quando prendo un
impegno lo porto a termine con coerenza”.
Ferrillo è sempre assessore, questa volta nella giunta Salatiello, ma le
transenne non sono state ancora abolite.
Le cose negative
a Calvizzano durano una vita
Sono trascorsi 25 anni dal transennamento del palazzo di via De Gasperi;
via Ritiro (la strada dove recentemente è stata trovata la neonata abbandonata)
è da 6 anni chiusa al traffico e non si sa quando riaprirà; da trent’anni il
centro storico cade a pezzi e, finora, non è stato ancora preso alcun
provvedimento; via Alveo Camaldoli è stata aperta alla viabilità dopo 10 anni
di ritardi e intoppi; la telenovela dei campi da tennis si è conclusa dopo 11
anni, mentre il romanzo mercato, la cui prima pagina fu scritta 13 anni fa,
deve ancora concludersi. Sulla scia di
questi endemici ritardi, non è da escludere che al Comune si attiveranno tra
una decina di anni per far rimuovere i piloncini in ferro (vedi le due foto
sottostanti) strappati dai marciapiedi? Giacciono
ancora negli stessi punti dove li abbiamo fotografati più di tre mesi fa. I
vecchi amministratori perlomeno prendevano in considerazione le nostre denunce,
i nuovi, invece, forse perché si sentono onnipotenti, non ascoltano nessuno.
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