Tariffe acqua, affidati a una società esterna gli adempimenti presso l’Autorità dell’Energia

Era proprio necessario spendere circa 12mila500 euro? Tale compito non poteva essere assolto dai funzionari del Comune?

Dopo il gran casino delle tariffe dell’acqua e delle cifre sballate inserite in bilancio, i contribuenti possono esser certi che nelle loro case non arriveranno bollette di conguaglio per i consumi relativi agli anni 2013 e 2014? Neanche un mago, a  nostro avviso, sarebbe in grado di fornire la giusta risposta. Proviamo a far capire qualcosa, pur essendo consci che nell’affrontare questioni prevalentemente tecniche si rischia di annoiare i visitatori e di non essere letti. Tra l’altro, come organo d’informazione, non potevano trascurare un argomento come quello delle tariffe idriche che serve anche a far comprendere tanti aspetti “amari” e “bui” della vita politico-amministrativa e gestionale di questa città.  
Partiamo dalla questione tariffe. Nel 2012 viene calcolato che la tariffa dell’acqua per uso domestico debba essere di 0,50 euro a metro cubo, mentre quella per l’eccedenza o altri usi di 1,62 euro a metro cubo. Nel 2013, siccome avviene una sostanziale variazione dei costi di approvvigionamento (l’acqua da pagare al fornitore Eni Acqua Campania) la tariffa per uso domestico passa da 0,50 euro a 0,90 euro a metro cubo, eccedenza e altri usi a 1,80 euro a metro cubo. Le tariffe 2013, calcolate dal responsabile del servizio acquedotto dell’epoca Francesco Paolone, vengono approvate dal Commissario straordinario con delibera 22 del 20 maggio 2013. A giugno 2013, però, s’insedia l’amministrazione Salatiello che, per scelta politica, ritiene di inviare le bollette dell’acqua ancora con le tariffe del 2012, cioè 0,50 euro a metro cubo. Tutto ciò avviene, però, senza aver annullato in autotutela la delibera commissariale (l’atto in cui è stabilito che la tariffa è di 0,90 euro a metro cubo) e aver redatto un nuovo documento dove viene motivata la scelta politico-amministrativa. Nel frattempo, la nuova amministrazione affida la responsabilità dell’ufficio acquedotto al ragioniere capo Salvatore Sabatino (togliendola al Paolone), il quale ritiene di avvalersi di una consulenza esterna per gli adempimenti di legge presso l’Autorità dell’ Energia AEEG e l’attività di supporto per il calcolo della nuove tariffe dell’acqua (nel 2014 restano identiche a quelle del 2013). Consulenza che viene affidata allo studio legale associato CGA con sede a Qualiano, per un importo di 10mila300euro oltre iva e cassa professionale. Allo stesso studio viene chiesto anche un parere pro-veritate  sull’applicabilità della delibera 22 del 20 maggio 2013 (quella della tariffa a 0,90 euro a mc., per intenderci) del Commissario straordinario Ornella Vosa.

Prima domanda. Come mai un capo settore, che oltre all’ottimo stipendio di funzionario, la massima posizione organizzativa (12mila 900 euro annui) e la misura massima del premio di risultato (25% di 12.900 euro) e al quale il sindaco voleva addirittura assegnargli l’alta professionalità, si serve di una consulenza esterna per il calcolo della nuova tariffa? Da tener presente che all’ufficio tributi, recentemente è stato assunto un istruttore tecnico direttivo (dottor Vittorio Marino) che ha esperienze pregresse in materia di tasse e tariffe, avendo ricoperto ruoli di capo settore in diversi Comuni della Campania.

Ecco come motiva il ragioniere capo il ricorso al servizio di supporto fornito dallo studio CGA (determinazione 20 del 26 giugno 2014).

…gli Enti locali, entro il 31 marzo 2013, avrebbero dovuto trasmettere all’Autorità per l’Energia Elettrica e, contestualmente, all’Ente d’Ambito competente per il territorio, la tariffa predisposta, inviando in formato elettronico (a questo punto elenca una serie di documenti)…il Comune di Calvizzano non ha ancora provveduto a determinare la tariffa idrica sulla base della deliberazione AEEG n° 88 del 28 febbraio 2013…”  

Seconda domanda. E il responsabile dell’ufficio acquedotto dell’epoca, Francesco Paolone, di cosa si interessava? Non avendo, dunque, raggiunto l’obiettivo sarebbe interessante sapere se ha ricevuto o meno il massimo del premio di risultato.

“… atteso  - continua l’atto del responsabile dell’ufficio tributi - che la delibera del Commissario straordinario n.22 del 20 maggio 2013 è ispirata al criterio di equiparare i costi ai ricavi, ma non risulta rispettosa dei tempi e delle modalità di determinazione della tariffa idrica, secondo lo schema tracciato dall’AEEG, lasciando inalterato il criterio del minimo impegnato; rilevato che è necessario procedere all’adeguamento delle tariffe…; ravvisata la necessità di adottare una Carta dei Servizi…; considerata la particolare complessità dell’opera da realizzare, nonché per carenza di un funzionario tecnico interno, per la difficoltà di rispettare i tempi imposti dalla deliberazione dell’AEEG e per la difficoltà e la specificità dei calcoli richiesti (non potevano essere prodotti  dall’ufficio tecnico?, Ndr), si ritiene opportuno e necessario individuare un professionista esterno, aventi funzioni di supporto al Responsabile del Procedimento (rup che è Salvatore Sabatino, ndr)”.

Terza domanda. Tale compito non poteva essere assolto dai funzionari del Comune?
Nel parere pro-veritate, redatto dallo studio legale CGA e consegnato già diversi mesi fa al Comune, i legali fanno presente le diverse criticità emerse nella delibera commissariale, in base alle quali, a loro parere, potrebbe essere praticata l’opzione del provvedimento di annullamento della delibera stessa (la 22 del 20 maggio 2013).

Quarta domanda. Perché al Comune non hanno ancora provveduto ad annullarla?  

Ma con l’annullamento della delibera commissariale sarebbe scongiurato l’arrivo di bollette conguaglio relative ai consumi idrici 2013 e 2014?
            

   

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