Ma la TARI sui box e sulle cantine non è stata abolita?

                                           Ufficio Tributi, in fila per le bollette sui rifiuti

Il saldo Tari (come si chiama da quest’anno la tassa sui rifiuti solidi urbani), arrivato in questi giorni nelle case dei contribuenti, per tantissimi proprietari di box auto e cantine è più oneroso di quello preventivato. Mediamente ci sono dai 50 ai 60 euro in più (dipende dalla grandezza della pertinenza): tale somma viene fuori dal prodotto tra il prezzo a metro quadro ( 3 euro) della tassa e i metri quadrati di superficie, più l’addizionale provinciale. Eppure all’articolo 4, comma 2, del regolamento Tari, è scritto chiaramente che non sono soggetti alla tassa “i box auto, solai e cantine, a servizio dell’abitazione principale, non allacciati alla rete idrica e fognaria comunale”.
Ebbene, molte abitazioni della zona Cooperative, si trovano in queste condizioni, ma, nonostante tutto, proprietari e inquilini, si sono trovati la sorpresa di dover pagare questa sorta di tassa aggiuntiva.

Il regolamento Tari fu approvato nel consiglio comunale del 22 luglio scorso, nel quale fu inserito un emendamento del sindaco (votato da 14 consiglieri, con l’astensione di Biagio Sequino e Angela De Vito della minoranza) che, appunto, escludeva dalla tassa alcune pertinenze, tra cui box auto e cantine non allacciati alla rete idrica fognaria comunale. Il regolamento ebbe tutti i pareri favorevoli, tra cui anche quello del revisore dei Conti.       

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