Si sgonfia il servizio civico comunale: da 78 calano a 24 i volontari impegnati



Le casse comunali sono quasi all’asciutto, di conseguenza il Comune non ha potuto assicurare il servizio civico comunale ad altri 78 cittadini della graduatoria stilata a marzo scorso. I soldi impegnati sarebbero appena sufficienti a pagare, per i rimanenti mesi del 2014, solo 24 operatori. Di questi,  20, come ci hanno riferito all’Ufficio Servizi sociali, si occuperanno di assistenza ai disabili agli anziani e ai minori in difficoltà e 4 (2 autisti e 2 assistenti) continueranno a interessarsi di trasporto scolastico, avendo iniziato a prestare la loro opera già dal giorno di apertura delle scuole.
Ricordiamo che il servizio civico comunale è iniziato il 4 maggio 2014: per quattro mesi 76 (ne dovevano essere 78, ma 2 hanno rinunciato all’incarico) volontari impegnati nel servizio per 46 ore mensili, hanno percepito un compenso netto di 306,36 euro.  

Un po’ di storia.  Il primo atto  viene concepito il 17 luglio 2013, quando in consiglio comunale si approva il regolamento del servizio civico. Il 13 gennaio 2014, invece, con delibera di giunta viene formalizzato l’atto di indirizzo e due giorni dopo la responsabile dei Servizi sociali, Angela Cacciappuoti, approva l’avviso della selezione pubblica. Il 10 marzo è pronta la graduatoria composta da 295 cittadini.  Con delibera di giunta del 14 marzo vengono approvati i progetti obiettivi: il primo, “Fare per gli anziani, adulti e minori in difficoltà”, impegna 40 operatori; il secondo, “Fare per gli scolari”, impegna 10 operatori; il terzo, “Fare per i cittadini”, impegna sempre 10 operatori. Totale 60 addetti. Il servizio parte il 4 maggio 2014.  Con delibera di giunta del 4 giugno 2006, viene fatta una doppia integrazione: gli operatori del progetto “Fare per gli anziani, adulti e minori in difficoltà”, passano da 40 a 58, mentre le ore di impegno per tutti i 78 raddoppiano da 23 a 46 mensili (il massimale è di 60 ore mensili per 6,66 euro a ora di servizio effettivo al netto delle ritenute fiscali previste per legge). Il 5 giugno, il giorno dopo la delibera di giunta che prevede la doppia integrazione, con determinazione della responsabile del servizio, ai 76 operatori (due danno forfait) vengono liquidate le prime 46 ore (periodo maggio-giugno) pro-capite, per un totale di 23mila283,36 euro (306,36 euro x 76 operatori). Stando agli atti, sorge spontanea la domanda: perché anche i 16 operatori inclusi il 4 giugno hanno percepito la paga prevista per periodo maggio-giugno? Come mai agli altri 60, sempre per il primo mese di lavoro, sono stati liquidate 46 ore e non  le 23 inizialmente previste?   

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