Il decesso di Pasquale Di Maria e di Cristofaro Agliata, due gravi perdite per la città

Cristofaro Agliata

Pasquale Di Maria
A distanza di pochi giorni, la città ha perso due persone stupende sia dal punto di vista umano che professionale. Tutti e due sono stati stroncati da un arresto cardiaco: Di Maria a 56 anni, Agliata a 55 anni. Erano entrambi affezionati lettori del nostro blog: a maggior ragione, dunque, non potevamo esimerci dal pubblicare queste poche righe per onorare meglio la loro memoria. Pasquale Di Maria, imprenditore operante nel settore delle costruzioni stradali ed edili, era soprannominato il “gentiluomo”, per i suoi modi sempre garbati e la sua maniera di vestire sempre elegante. Era un imprenditore geniale, ma anche solidale, sempre disponibile, a detta di coloro che l’hanno conosciuto, a tendere una mano a chi ne aveva bisogno. Ecco perché al suo capezzale si sono recati, per rendergli l’ultimo saluto, diverse centinaia di persone, provenienti da tutta Napoli e provincia. Di Maria, oltre a essere un professionista, era soprattutto un valido artista che utilizzava i ritagli di tempo libero per coltivare la sua passione: dipingere quadri. Ciao Maestro, lasci un grande vuoto che difficilmente sarà colmabile. Di Cristofaro Agliata, sul nostro blog, abbiamo detto e scritto quasi tutto (basta cliccare il suo nome su ricerca per rendersene conto): era un dipendente modello della Banca Nazionale del Lavoro; un politico impegnato che (nelle funzioni di assessore, ma anche di consigliere comunale) non ha mai fatto mancare il suo apporto per lo sviluppo della città in tutti i sensi: ha ottenuto risultati egregi sia durante l’amministrazione Granata che in quelle Salatiello, dove è stato più volte assessore e anche vicesindaco; era un uomo impegnato nel sociale (da oltre vent’anni a fianco di Telethon), ma soprattutto un cattolico militante, molto vicino alla Caritas; amava l’arte e la ricerca storiografica: aveva raccolto una pila di documenti e di appunti ed era intenzionato a scrivere un libro sulla storia amministrativa di Calvizzano, nel quale dovevano essere riproposti anche aneddoti curiosi del passato e annoverate tradizioni locali ormai perse. Cristofaro Agliata, nonostante gli innumerevoli impegni, aveva anche trovato il tempo per laurearsi in legge. Era un uomo generoso e senza cattiveria: uno dei pochi personaggi politici, se non l’unico di questa amministrazione, sempre disponibile a rispondere con grande competenza alle nostre domande, anche le più difficoltose. Le cose le diceva in faccia, senza peli sulla lingua: anche in questo era molto genuino. Come blog, stavamo preparando un’intervista, ma non abbiamo avuto il tempo di fargliela. Ciao anche a te Cristofaro, vuol dire che ti invieremo le domande Lassù, in Paradiso. 


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